CORT CORTONA
ONAO 16 LUGLIO
NTHE 27 SETTEMBRE
MOVE
2015
Pensate
a una ventina di mostre che offrono fra i lavori più interessanti della fotografia mondiale odierna. Pensate per queste mostre a sette differenti locations attraverso un borgo suggestivo. Ecco quel singolare festival Cortona on the move che da cinque anni si propone come uno degli eventi più interessanti dell’anno. Qui la fotografia come esperienza narrativa si contamina con la quotidianità dei luoghi che la ospitano, fino a confondere lo sguardo del visitatore itinerante fra gli scatti proposti e l’ambiente circostante. Come dire che questa arte può benissimo sottrarsi a spazi espositivi deputati per dialogare con aree abitative vere e proprie. È il caso di “Rugapiana 60” (terra-tetto con ancora riconoscibili i segni di vite estinte) come del Vecchio Ospedale e dell’Ex Magazzino delle Carni, con rimandi continui alle attività passate. Sono locations sospese fra tempo e spazio di per sé affascinanti, affiancate nel programma dalla Fortezza del Girifalco e da Palazzo Ferretti che mantengono la grandezza di un retroterra civile e storico.
Girovagando per Cortona on the move 2015 siamo catturati dalle immagini di più visioni del mondo, di molteplici affetti, di sentimenti raccolti in un momento. Una bellissima retrospettiva di Mario Giacomelli, Sotto la pelle del reale, presenta una selezione di stampe vintage dell’artista che considerava il suo corpus fotografico una tumultuosa unità in fieri: alto contrasto del bianco e nero, uso dello sfocato e del flash diurno al pari del supporto scaduto e della grana, tutto per un’immagine non ancorata al reale ma definitivamente evocativa (come nel ciclo Poeti in cerca d’autore). Dal “circuito off” emergono come cartoline perdute i volti e i luoghi di Bizet Didier con A route of melancholy, un viaggio nella malinconica Russia attraverso l’esilio del dottor Zivago da Mosca agli Urali. All’interno di “Focus on Russia” si colloca la poetica testimonianza di Eugenia Arbugaeva sulla vita di un polyarnik, metereologo esperto dell’Artico – narrazione di paesaggi lunari come magico sfondo a una solitudine affatto drammatica. Ma a queste mostre erranti nel borgo non sono estranee forti riflessioni sociali e storiche. Blue sky days di Thomas Van Houtryve raccoglie foto scattate da un piccolo drone attraverso gli Stati Uniti, documentando raduni civili e religiosi menzionati negli attacchi assassini in Yemen e Pakistan.
Confrontier è un progetto di Kai Wiedenhoefer sulle barriere del mondo, perché
muri e recinzioni non sono una soluzione ai problemi politici globali. Elena Perlino con Pipeline
ci racconta il percorso migratorio delle donne nigeriane, della loro vita fuori e dentro la strada, dei tentativi di affrancamento. Mentre Otsuchi future memories di Alejandro Chaskielberg è la documentazione visiva e della perdita nella città di pescatori più colpita dallo Tsunami
del 2011, fotografie dei sopravvissuti che si sommano a quelle recuperate fra i detriti. Cortona on the move 2015 non si ferma qui. Continuate da soli il percorso per scoprire il
panorama completo delle atmosfere visive qui allestite.