La gita
“devo rassegnarmi a non potere qui/
raddrizzare nulla”
Nathan Zach
Un vento che m’ impasta
col soffione, che mi
fonde le suole mentre
faccio la mia
cernita: quale sasso
ti ricorda, il suono
di quale sirena.
Adesso è il tempo della
miniera, della terra
che mi sfiora il capo,
del parlare indurito,
della lampada spenta.
Scale dentro la roccia
grattano il fondo, dove
si sudano sassi e il cuore
gorgoglia.
Ci si scende in miniera,
seguendo briciole di
pirite, ci si scende
con gli occhi, coi ginocchi,
ci si scende a cercare
la traccia, la goccia
che ha segnato la pietra
col cadere, che fa la
memoria traboccare.
(ci sciogliamo
col caldo, goccia
a goccia, ci
rimpastiamo
al mare.
ci ritroviamo,
nodo nella
palpebra.)
Dentro ascolto il
legno del sostegno,
conto le micce che
aprono alla vista,
ci raduno prima
della volata,
ci cerco
nel buio e nel calore.
Ci cerco, a noi due:
tu nube di memoria,
io che mi sfuggo
come di mercurio,
tremito di termometro
che ingoio, vetro e tutto.
(Un treno dal buio,
un piede per binario,
un occhio accecato che
ti cerca,
un treno
nel buio, che t’aspetta.)
…
poi
…
È il crepito
al respiro
ad annunciarti,
tutta la polvere
infilata negli
alveoli, ora
carta vetrata.
È il bagliore
di cerino dentro
all’occhio.
(la polvere che scende
dalle mine s’è
intrecciata al polmone e
ad ogni piano la
sacca è più lisa,
più pesa.)
…
in galleria, (ancora febbre)
macchina che va a vuoto
e surriscalda,
l’affanno accelerato di chi
sente sfuggirsi,
lampadina che
sfrigola e svapora.
…
sfilarti il filo
rosso dalla scapola,
seguirti nelle
ossa della
terra
oltre il confine
del labbro,
noi
rimossi dalla luce.
questo è un lavoro
di taglio e riempimento,
poco importa se sasso o
se parola.
da DA UNA CREPA (Einaudi, 2014)
"(...)Tagliare, sfrondare, che di parole ne sprechiamo troppe. I versi che aprono 'Da una crepa' sono il mio manifesto per un linguaggio asciutto, denso, polemico con la poesia italiana di oggi che si chiacchiera addosso (...)
Elisa Biagini a un'i intervista a La repubblica del 22 aprile 2014
Le scarpe logorate dal ballo (Grimm KHM 133)
“ la scuola dei sogni
è sotto il letto”
H. Cixous
1.
in questa cella
il respiro è composto,
è fiato di un unico polmone
2.
i letti un arcipelago,
senza barche
che siano parole
3.
la strada è sotto
il letto, carne
che riprende colore
4.
in quest'aria di latte
consumiamo le scarpe,
scrivendo
5.
qualcosa ti inchioda
al paesaggio, vestito
pestato che si tende
6.
il letto è sprofondato
in una botola: bocca
che prende voce
7.
cappotto che cancella
e il cuore ha il peso
di un bicchiere rubato
8.
le suole logorate
andando in tondo,
maniglia senza la porta
9.
beviti la paura
a sorsi, boccate piene
di riso e di foglie
10.
rami spezzati,
gli spari di
un cuore che si secca
11.
ci parliamo da barche ora
lontane ma i piedi sono impasti
di memoria: qui fra le dita cresce la foglia
12.
si è chiuso il letto,
la porta del sonno:
e io ho le nocche
consumate di quel
sogno
“ the dancing shoes will dance/
no more”
A.Sexton
(in “Il calzolaio prodigioso” Skira, 2013)
(...) il rigore formale, il desiderio di prediligere la parola "verticale", che lascia un vasto margine bianco nella pagina, a quella "orizzontale", che invece sommerge"(...)
Elisa Biagini da un'i intervista a La repubblica del 22 aprile 2014
Elisa Biagini
vive in Italia dopo aver studiato e insegnato negli Stati Uniti per vari anni. Sue poesie sono uscite su varie riviste e antologie italiane, americane e non solo (Nuovissima poesia italiana Mondadori, 2004; Parola plurale Sossella 2005). Ha pubblicato sette raccolte poetiche, alcune bilingui, fra cui L’Ospite (Einaudi, 2004), Fiato. parole per musica (Edizionidif, 2006), Nel Bosco,(Einaudi, 2007), The guest in the wood (Chelsea editions, 2013 - “2014 Best Translated Book Award”), e la recente, Da una crepa(Einaudi 2014). Sue poesie sono tradotte in inglese, spagnolo, francese, portoghese, giapponese, croato, slovacco, tedesco, albanese, russo, arabo e cinese. Ha partecipato ad importanti festival italiani e internazionali (fra gli altri, in Italia: “Festival della Letteratura”, Mantova; “Festival Poesia”, Parma; “RomaPoesia”, Roma; e all'estero: “Stanza-Scotland’s International Poetry Festival”, St.Andrews, Scotland; “Dubai International Poetry Festival”, UAE; “poesiefestivalberlin”, Berlino; International Writers Workshop, Hong Kong, “Struga Poetry evenings”, Struga, Macedonia, “Poetry Parnassus”, London, England; Printemps des poètes, Luxembourg ). E’ inoltre traduttrice di poesia americana ed oltre ad alcune raccolte di poetesse americane contemporanee, ha curato il volume Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006). Infine, insegna Scrittura Creativa (Poesia), Travel Writing e Storia dell'Arte in Italia e all’estero e, oltre a collaborare con artisti visivi, coreografi e musicisti, è artista visiva lei stessa.
La pagina viene presentata per gentile concessione dell'autrice a Pioggia Obliqua