proposte
MARCO SERRAVALLE
Poesie inedite
Insonnia
Ho vegliato i fianchi della notte
sul dorso l'ho vista dormire
stremata, poggiata sul niente
matrona che vuol partorire.
Imbrunire
Bronzo di cielo fuso
scorre incandescente
solcando la terra arsa,
vomere della notte.
Paesaggio di campagna al tramonto con grillo
Fra coperte di lana tenebra
un grillo si trastulla
eseguendo di tanto in tanto
un pas jeté per i suoi umori,
steccando fra torri d'erba
introvabile, come sempre.
Gli dèi sono in attesa,
acquattati come felini,
come stami in una corolla,
i piedi a mollo nella guazza,
là dove tutto si condensa
e il grano vivo freme
schiumando sotto i papaveri
al galoppo da occidente.
Dove i pollini si urtano
nel salone delle rinascite
brindando al miele imminente,
vaneggiando come dei bruti
fumanti nei loro pub.
Dove il sonno della sera
si corica sopra i prati
in gocce di tramonto
infradiciando un grillo
che canta tutto questo.
Steso
Fra i mormorii del muschio
steso ereticamente
bagnato, ridipinto
in concitato moto
sull'erba gocciola
silenzio.
Classe 1989, nato e cresciuto in puglia, ha conseguito la laurea in studi storici tra Siena e Torino, dove tutt'ora risiede.
Al momento lavora come guida presso alcuni musei torinesi.
Scrive poesie da diversi anni e sta lavorando alla sua prima raccolta di inediti, Fine e ritorno.
Poesie inedite
495
per alcuni centimetri
di cuore scavo la trincea
negli occhi di mio padre
497
nel dopo che resta
trovare le parole
sull’orlo del vuoto
l’amaro del caffè
negli occhi
498
qualche ciuffo di nuvole
si attardava nel cielo
così i giorni passavano
sotto il silenzio di Dio
499
il silenzio fa rumore
di un tempo stanco
il dolore del frutto
che si spella
501
nel giorno compare
l’ombra svogliata
di una legge scavata
sulla soglia del taglio
io te in questo niente
Poesie da
La densità del vuoto
Samuele editore, 2019
L' amore non scade
L' odore d'un dopobarba
economico, sfiora la memoria.
Rivedo mio padre la mattina,
lo specchio, la schiuma, il rasoio.
L’immagine svanisce schiacciata
dal peso dei ricordi. Resta
solo un odore, di te.
Frugando tra i rifiuti nel giardino
riscopro brandelli di passato
avvolti in stracci intrisi d’olio.
Amori esausti, occhi prosciugati
da vite diventate inutili. Bocche
affamate da un gelo senza scampo.
Il compostaggio degli uomini
non finisce mai.
Una fotografia ingiallita.
Madre e figlio cullati
in un abbraccio. La donna
ninna serena l’incertezza.
Ora il figlio culla un ricordo
cementato dentro il cuore.
Solo l’amore non scade.
La spugna nera disseca
scampoli di luce a Senigallia.
Nel parcheggio solo un foglio,
una scaglia di ossidiana, la vita
scheggiata da ricomporre
alle nove di sera
Di randagi ulula la sera
cupo cielo di memorie
nel tempo che non torna
un monolocale di vita
- chiudo fuori il mondo
mi abbandono
in polvere finissima
d'una nuda metà
Osservo le crepe
dell’intonaco scrostato
e cerco il senso delle cose rotte
che il tempo ricompone
- la luce inonda la stanza
io e te coscia contro coscia
acqua che nell’acqua si confonde
Un suono randagio
a Monte San Vito
in Via Romagna
il lavandino inghiotte
i miei globi oculari
rifiuto la grazia
come aspettassi lo sparo
Le sopracciglia incurvate
reggono silenzi concreti
Occhi umidi alla finestra
profumo di asfalto aspetto
il fango morbido
dopo il temporale
solo una pagina non scritta
Matteo Piergigli nel 2015 pubblica Ritagli (Casa Editrice Kimerik), nel 2016 la raccolta Notos a cinque mani (Aletti Editore) e Ritagli 2 (Arduino Sacco Editore).
Nel 2016 e 2017 partecipa a due ritiri poetici della Samuele Editore e Laboratori Poesia.
Sempre nel 2017 viene inserito nell’antologia Laboratori di poesia – testi 2017 con altri otto autori (Samuele Editore).
Nel 2019 pubblica La densità del vuoto (Samuele Editore).
Tra il 2015 e il 2020 riceve riconoscimenti e apprezzamenti a diversi premi letterari.