Giancarlo Baroni
POESIE
Epigrammi
I
Mi scrivi che la passione ti colpisce,
che il sentimento sincero brucia
e consuma. Scrupolosa ne elenchi le ferite.
L’amore, sostieni,
è la pazzia inguaribile
che fa il respiro affannato.
Per me, ti rispondo invece,
solo chi rasserena
amo.
II
Scoperto, giuri che mi hai tradito
ma che mi adori, che mi sei stato infedele
per amarmi ancora. Io lo farò soltanto
perché ti disprezzo.
III
Ho saputo da un’amica comune
che non mi ami più, anzi,
che mi sei stata infedele.
Quanti pensieri strani
devono avere acceso questi giorni,
se ora
desidero solo dimenticarti.
IV
Non più giovane, perfino quasi vecchia,
oggi un uomo con spudorata eleganza
mi ha corteggiata. Desiderio, lusinga,
e fino in fondo il turbamento che rimane
ho provato. Non c’è dunque davvero rimedio
all’inquietudine.
V
Ti chiedi se mi piaci. Basterebbe?
Scompostezza e follia
dovrebbe rivelarti forse
la mia risposta più vera. E’ per questo
che non ti voglio più vedere.
(da Contraddizioni d’amore, Mobydick editore, 1998)
Siete voi che amiamo
Siete voi che amiamo
care signore
che stamattina
attraversando questa strada
l’avete profumata di pane.
Sporgeva dalle vostre borsette
come una luna in miniatura.
Sappiamo che tenete
nei portafogli come resto
le chiacchiere del droghiere,
e che per ogni
confidenza scambiata
– per ricordarvi
di scordarla al più presto –
stringete un nodo sottile al fazzoletto.
(da Contraddizioni d’amore)
Le farfalle bianche si chiesero
Le farfalle bianche si chiesero
per quale motivo gli uccelli
le stessero sterminando.
Diventava il tronco sporcato dallo smog
un candido cimitero.
(da Cambiamenti, Mobydick 2001)
Ascolta Eraclito
Ascolta Eraclito per cui
l’essenza è divenire
secondo una linea dialettica
che confronta i diversi e li armonizza
solo per poco o in parte
proprio come nell’uomo di Pascal
la nobiltà si intreccia alla miseria.
Come la fiamma si trasforma in cenere
così la lava che affiora dall’oceano
raffredda e si fa crosta
scendendo gradualmente nelle fosse.
Tutto si muove e cambia.
Il mondo dilatato a dismisura
distanzia fra di loro le galassie,
ognuna ruota intorno al proprio perno
il sole dentro queste
seguito dalla terra. Non si pone il problema
di evolvere o sparire:
la vita non è la somma delle forze
contrastanti la morte. L’una segue all’altra
in più di una occasione. I fossili
incastonati nella roccia garantiscono
le sciagure avvenute,
dopo la strage dei sauri si sviluppa nei mammiferi mole e cervello.
(da Cambiamenti)
Una maledizione
Dopo i figli capita alle donne
che chiedono ai dottori di interrompere
terapie inefficaci. Per una regola
che gli scienziati non riescono a capire
dal palato le ulcerazioni raggiungono
la trachea. Le mogli sospettano
una congiura maschile finché scoprono
agonizzante più di un marito. Si crede presto
in una maledizione. Le fognature
stipate di animali litigiosi
interi boschi respirano a rovescio.
(da Cambiamenti)
Sugli alberi
La vita sugli alberi non è
quella che immaginate. Spesso vediamo
le foglie dei più giovani
ippocastani del parco
diventare secche
senza un motivo; e poi sfaldarsi.
E anche, accovacciati sui tigli
che riempiono la strada
di profumi dolciastri,
osserviamo i pidocchi
che succhiano dalle foglie
come vampiri lo zucchero.
Sono mali che spingono a pensare
e ci inquietano. Nemmeno le querce
che un tempo rivestivano
enormi la pianura padana
ne sono escluse. Nel ramo
reciso delle farnie si insinua una carie
che le corrode. Sorprende
non ci abbia infettati
l’epidemia degli olmi
o il cancro dell’inchiostro dei castagni.
Quali uccelli verranno
dopo di noi? e quali piante?
(da I merli del giardino di san Paolo e altri uccelli, Mobydick 2009 e, nuova edizione ampliata e illustrata, Grafiche STEP Editrice 2016)
Anatre
Ci sono nel mare delle fessure
che non si rimarginano. Faglie, fratture
le stesse che scatenano i vulcani
e i terremoti. Sgorgano da queste
le specie ittiche più orrende.
Fra loro nocivi risalgono
i pesci siluro fino al torrente
dove le anatre immergono
come un radar il becco.
(da I merli del giardino di san Paolo e altri uccelli)
Merli
La melanina che scurisce il corpo
e ci rende simili a fantasmi
fa paura all’allocco.
Allora gonfiamo il petto
gli gridiamo te l’abbiamo fatta
un’altra volta, gioiamo
ma piano
come avessimo in gola dell’ovatta.
(da I merli del giardino di san Paolo e altri uccelli)
Prestige e catrame
(2002: la petroliera Prestige affonda al largo delle coste galiziane)
Il prestigio della nave
è finito sotto i nostri tacchi.
Il suo relitto giace
- simile a una piovra moribonda -
sul fondo dell’oceano.
Fili di sangue denso,
con il colore dell’inchiostro
e l’aspetto di lunghe collane,
si diffondono verso la costa
in direzione del vento.
Nel regno di Nettuno,
gli uccelli che sfidano la tempesta
e riposano nel mare
si dibattono in mezzo al catrame
come un’anima dentro i peccati più tristi.
(da Le anime di Marco Polo, Book editore, 2015)
Oasi
L’aria bollente; il vento
deposita sabbia sulle stuoie
nelle pieghe degli abiti
dentro le narici. Però sotto i piedi custodiamo
un tesoro inestimabile:
torrenti segreti sfidano le leggi naturali
superano la fantasia. Nel profondo
al riparo dal sole e dall’arsura
un fiume sgorga da epoche distanti. Una volta
il deserto era un lago e i boschi
crescevano rigogliosi sulle coste.
Dai pozzi scavati nella terra
da queste bocche di polvere imploriamo
il sottosuolo di mantenersi generoso.
Zampilli e papiri; le chiome dei palmeti
proiettano ombre fresche sopra gli orti.
(da Le anime di Marco Polo)
Firenze crocifissa
(4 novembre 1966, l’Arno straripa)
Crollano le porte del paradiso, le aureole
dei santi galleggiano nel fiume
come un salvagente. Persino il Battista
travolto ci si aggrappa.
Gli angeli di Firenze volano bassi
le piume impregnate di pioggia. L’Arno,
con furia da iconoclasta, cancella nelle chiese
le tracce dell’aldilà. Dal Crocifisso
di Cimabue gocciolano melma e fanghiglia.
(da Le anime di Marco Polo)
Fino al Castello
Mi sento abbandonato
come un cane
nemmeno appare Colui in cui non credo
più per partito preso
che per altre ragioni o sentimenti.
Cammino con degli sconosciuti
fino al Castello. Là dentro delle voci ci ripetono
da qui non uscirete
finché non si viene giudicati.
Prima che inizi il processo
cerco di ricordare colpe e meriti
però la mente resta vuota
come non fossi mai nato.
( inedita)
La partenza del padre
Volevi scavalcare le sbarre
del letto dove giacevi
il cervello impartiva l’ordine
il corpo non lo eseguiva
gesti di fuga accennati
dai piedi e dalle mani.
Da quando ti sei placato
corre l’anima dentro la stanza.
(inedita)
Giancarlo Baroni
Ha pubblicato due romanzi brevi (Irene, Irene, 1992; Gli amici di Magnus, 1996; entrambi stampati da Mobydick), e sei libri di poesia: Enciclopatia (Edizioni Tracce, 1990); Simmetrie e altre corrispondenze (Edizioni del Leone, 1993); Contraddizioni d’amore (Mobydick, 1998); Cambiamenti (Mobydick, 2001); I merli del Giardino di san Paolo e altri uccelli (prima edizione Mobydick editore, 2009; nuova edizione ampliata e illustrata, Grafiche STEP editrice, 2016); Le anime di Marco Polo (Book editore, 2015).
Alcuni suoi racconti compaiono nelle raccolte Prospettive di fuga (Mobydick, 1993), Brevemente (Mobydick, 1996, pubblicato in seguito come allegato alla rivista “Avvenimenti”), Confesso che ho bevuto (DeriveApprodi, 2004).
Del 2004 è un libro di riflessioni letterarie intitolato Una incerta beatitudine (Mobydick).
Nel 2009, 2010 e 2011 ha letto a “Fahrenheit” (Rai Radio 3) numerose sue liriche, alcune in occasione del “Festival della Filosofia” di Modena (2010).
Ha collaborato per quasi vent’anni alla pagina culturale della “Gazzetta di Parma”.
Sue poesie sono presenti in riviste e siti letterari.
Tra l'altro, Franco Manzoni che cura la rubrica "Soglie" nel supplemento culturale e settimanale del "Corriere della Sera", "La Lettura", del 6 Marzo 2016, parla positivamente della poesia di Baroni.
Con me farai il giro del mondo, invita Magellano quasi un monito per il lettore che va a leggere quest’ultimo lavoro del parmense Giancarlo Baroni. Un autentico avvio per un percorso poetico attraverso storia e geografie, scandito da nomi illustri di esploratori e santi ( da Ulisse a San Zeno) quanto di personaggi meno conosciuti ma splendidamente emblematici (un farmacista durante la rivoluzione francese , vandalo a Notre-Dame). Sono tutti viaggi reali ma filtrati da proiezioni fantastiche, immaginari lirici più che documentari. Le anime di Marco Polo è una raccolta poetica originale, che ci fa risvegliare da un certo torpore liricheggiante dell’attuale scena italiana. Poesia dopo poesia emergono infatti le anime dei personaggi, in una lirica interna e asciutta che racconta elegantemente i momenti delle loro vite. Passiamo lungo paesaggi del nord e del sud del mondo, circostanze al limite , parole di uomini di differenti credenze, testimonianze. Passiamo vicino oceani,deserti,animali magici, savane, navi affondate, capodogli, e poi siamo nei dintorni dei miracoli e delle apparizioni di santi. Il tutto accompagnati da uno stile piano, con scelte linguistiche che seguono docili le mappe segnate dai viaggiatori. Uno stile che ci ricorda le grandi voci di Caproni e di Sereni.
Elisabetta Beneforti
La pagina viene presentata per gentile concessione dell'autore a Pioggia Obliqua