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Proposta Poesia

Antonio Bux

 da “Kevlar”

(inedito, 2015, silloge vincitrice del premio internazionale Piero Alinari)

 

RICORDO CENTRALE (Marina di Lesina) 

 

Presso un lido qualunque

lì sulla spiaggia distrutta

Marina di Lesina pareva

una nube. I tuoi occhi

erano la spiaggia.

Nella spiaggia vi erano

persone distanti e bambini

giocavano sul molo aspettando

il ritorno in superficie

della biscia. La biscia erano

i tuoi capelli. Così i tuoi capelli

nel lago di Lesina, sulla spiaggia

arsa di bimbi e di magie nei voli

di aironi stanchi. E le mie gambe

sottili anguille, e le braccia ranocchie.

Eravamo piccini, diventati granelli.

Poi ti ho vista rinascere battigia

adulta nel boschetto anni dopo

quercia a metà d'un polmone di vento.

Eri diventata dell'aria, di tutto il silenzio.

E io tornato a quel lido, spiaggia qualunque.

 

 

da “Kevlar”

(inedito, 2015, silloge vincitrice del premio internazionale Piero Alinari)

 

 

CASA BATLLÓ 

a Pere Gimferrer

 

Pere Gimferrer
non l'ho mai visto, 
però mi ha detto
una volta che Casa

Batlló non esiste.
È un'immagine
di rose cadute,
un giardino tradito. 

Gli risposi che da qui 
l'aria è una vertigine 
misteriosa, soggiorna
e fa luce più sotto. 
E questa casa, casa morta, 
volta a un emisfero di crani
rimedia il paesaggio
come un gatto miracolato
.
La mia risposta non gli 
piacque, e scomparve
dietro la mia giacca. 
Però ho tradotto cinque
poesie di Gimferrer. 
Una proprio davanti
a questa casa. Ne ricordo
ancora la chiusa: Al vertice 
dell’aria vivrà l’aria, nel cerchio 
a cupole del vento. 

 

 

 

 

 

da “Codice terrestre” (inedito, 2015)

 

 

 

19-07-15-14:29

 

Cresciuto più lungo
il dirupo
nostro selvaggio


è misura

di vita andare

a giorno

 

e guardare semplicemente
come fa l'anima

l'acqua


negli occhi
e i suoi specchi accumulati
rotte le sembianze

 

 

19-07-15-21:32

 

Gli angeli svuotati

riconoscono il pane

la fame dei morsi

 

le iene il tempo le fini

i cristi e le madonne

i giuda imparentati

 

attaccano da ogni lato

scivolano tra le mandibole

le carni fantasma

 

ma entrano tutti

più tardi concessi

al banchetto

 

 

22-07-12-19:42

 

Per il monte

che sono tornato

 

per la frescura

onesta

 

per gli orti

al balsamo

 

e i volti giambici

e per le finestre

 

inventate e per

il sudore

 

che è il mio paese

quando di notte

 

fa specchi

i suoi muri

 

e nella gente sorride

riconosce la fine

 

 

23-07-15-11:13

 

I contadini sono fissi
negli orzi

 

qui pure il sole
lavora

 

partecipa alla semina
mentre un uomo

 

muore impagliato
il caldo

 

ammala i suoi pori
non c'è altro

 

solo il nudo
del pomodoro

 

 

23-07-15-15:52

 

Inciampare

nel padre

 

nato morto

il suo callo portato

 

nell'occhio

e così ancora

 

tuo figlio tutta

una vita

 

arrendersi

non basterebbe

 

 

23-07-15-16:57

 

Scrivere la rana

è spaventata

 

non fa spaventare

la rana

 

né dire il laghetto

accecato

 

fa vedere meglio

il fondale

 

se è vero che si annega

mentendo

 

allora la poesia

è una boa

 

galleggia

sulla menzogna

 

 

23-07-15-22:30

 

Giocare al plenilunio
con gli occhi chiusi

 

i dadi del cuore
tirati piano

 

alla maniera antica
il numero scomparso dice

 

boicotta le stelle
ma le stelle sono sole

 

sprigionano
cieli di gas

 

e la faccia del pianeta
cade sulle acque

 

e i volti non più profondi
i volti macchiati

 

di fibre sono il dio
superstite

 

l'esistere del legame
oscuro

 

mentre il dado gira
sulla mano morta

 

 

24-07-15-08:44

 

Trascorso il cadavere

dell'età rimane

 

scoperto

la sua accensione

 

ad ogni calendario

svuota le tombe

 

sarebbe meglio cercare

in certe date la luce

 

prima delle feste

sapere perché è tardi

 

 

 

26-07-15-20:37

 

Il calabrone sorridente

nel polline

 

la sua corazza

è dell'aria

 

infrange spesso

gli occhi umani

 

nessun essere sente

presto

 

il volare se non arriva

bisogna cadere

 

dicono sia così

un esercizio

 

vedere la ruota

del giorno

 

e stringersi in quella

i piccoli bui

 

 

26-07-15-23:00

 

Passare i giorni

a invocare balene

 

le balene sono pronte

all'oltre del mare

 

dall'ombelico nero

Geppetto biascica

 

nessuna profondità

esiste

 

allora ho capito

io sono Pinocchio

 

se una balena galleggia

la sua superficie

 

è la morte

ho capito questo

 

la balena non è metafora

è l'industria marina

 

affamata

che si serve di me

 

 

 

 

"non si è mai ciò che si scrive ma si è scritti da ciò che si è stati"

Antonio Bux

 

 

 

 

 

 

 

 

 da “Un luogo neutrale” (Edizioni Il Foglio, Piombino, 2015)

 

III

 

La via d’entrata

è riconoscersi pietra,

e cedere alla metà

dell’acqua pensante

il cuore e farlo giara

incline nel tempo

per chi vorrà bere.

Così simile l’amore

percorre il corpo,

cresce umido dentro,

e di noi lo alimenta

fino a bruciare nel nucleo.

Poi resta la pietra, resta a metà

l’entrata e bagnata la fuga.

 

 

VII

 

(Scimmiette bannate)

 

Mi hai bannato gentilmente,

con un rotondino giallo

sorridente d’addio. :-)

Mi amavi da quasi sei post,

l’ultimo no, l’hai trovato

blasfemo. Ci avevo scritto:

“anche io, sai, soffro

la moltitudine”. C’ho riflettuto

per qualche like di troppo, dopo

ho pensato, che se due scimmiette

litigano per un bacio, noi invece

ci baciamo per litigare. E chissà

scivolano prima di noi i nostri corpi

su di una buccia di solitudine.

E sì, che anche il social

network è un cancello

sospeso dove scimmiette

simulano alberi. Allora

forse ho capito perché sono

solo. Non basta l’amore, il frutto

del cuore se poi non matura

un verme nell’altro.

 

 

VII

 

Tornavo da scuola

sempre molto tardi:

mi fermavo ad osservare

le vetrine dei negozi

cinesi; non capivo come

potessero stare insieme

dietro al vetro un ventaglio

ed un profumo francese,

però poi vedevo lo stesso

a casa nel bagno: un intruglio

come shampoo per lavarsi,

e poi quello anche in bocca

quando il nonno voleva un bicchiere.

Perciò ho creduto d’esser cinese

anch’io, quando ho visto il nonno esposto

dentro una bara con accanto un profumo

quasi francese in una bottiglia di shampoo.

 

 

VIII

 

È successo all’improvviso

che praticamente è morto

il vicino mentre mangiava;

beato lui - pensò mio nonno -

almeno se l’è goduta (ed io pensavo

cosa, la mela o la vita?); invece

lui, il vecchio, se ne sta seduto

in panciolle col bicchiere in mano

quasi fosse un mappamondo,

e a scelta ogni sorso è un viaggio

diverso da quello precedente; basta

puntare la lingua come un dito

e scegliere la meta alcolica preferita,

e ricomincia un altro tempo, un altro luogo

dove non conta il treno in ritardo,

il cielo diverso, un universo più rotondo,

ma solo un fondo chiuso nella bottiglia.

Poi è successo un giorno che mio nonno

è morto mentre sceglieva con la lingua

di andare verso un altro continente,

una regione, mi pare, piuttosto bianca

e strana, fatta di pillole ed effervescenze;

è partito alzando il mento, e schiumando bava:

l’ultima cosa che ricordo di lui fu il suo sorriso

mentre con gli occhi sognava l’Antartide,

coi suoi tranquilli occhi color di bicchiere.

 

 

BRUTTI FRUTTI

 

Hanno invaso la fotosintesi

le ultra invisibili scie.

 

Ora il giorno è di cera

e le piante restituiscono

 

quello che c’era attraverso

nuove protesi indistinguibili.

 

 

 

LO SPARO SOPRA

 

Hanno sparato al clima

e quello si è aperto

di un colore nostalgia.

 

Per questo se ne piove via

dal degrado del cielo

ammalato verso l’incompiuto.

 

 

VEGETATIVA

 

Dai rami bucati

si scopre un inverno tostato.

 

Dove non cresce più

spontaneo ma diventa

 

nell’aria un ricordo e risponde

con affanno alla linfa.

 

Come la mietitura del sole

che macchia in ritardo il suo globo.

 

 

CHIMICA IN ASCOLTO

 

Vedere il flusso dei campi

muovere tempie col grano

 

apre la terra retroattiva

al primo dio dimentica

 

il dolore fertile di sé

poiché aumenta lo spessore

 

nell’aria conosce

le trasparenze del vento

 

sa del boschivo umano

avanzare sa che non è

 

sola ma parte mancante

aprendo gli occhi nel giallo

 

innocuo sfibrato la vastità

questo fiato osservato

 

sparendo dalla bocca

è chimica in ascolto

 

di mondi decentrarsi.

 

 

IL TAGLIO DELLA ROSA

 

Le rose sono frutti se non le tocchi,

le rose sono dei morti se tu le strappi!

Canaglia rampicante sei sempre

coraggiosa con le tue sfilze raggianti

d’idrovore raggiungi presto l’aurora

scampata al taglio. Che dici va bene se

di sguincio riesco a raderti la vista?

Ti vedo a stento ma vedo crescerti

dentro quell’illusione di poco prato.

Abbiamo avuto un campo e non sappiamo

come farlo scampare al cielo! Oh che pietà

mi serve per risparmiarti prima del presagio.

Tutte le rose camminano sul mondo

io invece sul monte del ricordo ti ho strappato

via la grassezza. Bella la tua faccia senza più

boccoli capillari. Cammino ancora un po’

per fare finta di calpestarti che c’è l’oscuro

ad osservare in cagnesco. Ora o mai più!

 

 

CAMICE DI CUORE

 

Camice di cuore, ho provato a spigare

montagne, ma nessuno le ha volute

comperare. Vendevo nebbie, anche, dal

banco degli ultimi, e le scorie dei campi

per un calice vuoto, di memorie verdi.

Un segnale, è stato meno di questo,

sotto il freddo della vita. È stato dirlo,

avvertire il monsone, il sistema termico

del piano superiore, concentrando aria

di nessuno addosso, costruendo mura

su di noi già fermi. Camice sventrato

senza più cuore, io ho provato a reagire

ma il sole è troppo loro. Io ho provato

a spostare la luce, qualcuno ha provato

a metterla in fiore, ma già sono morti

tutti e niente rimane splendente. Camice

di sangue la mia mente malata prega

sotto la quercia con il verme piegato

nel tronco dell’ombra. Tu sei la cappa

strappata al mio petto, la forza girata

nella mano della semplice elemosina.

La sola moneta a valere te è l’attesa.

 

 

 

da “Sativi” (Eretica Edizioni, Buccino, 2015)

 

 

15.

 

Il muro è dentro

il lento di ognuno

sopportata l’altezza

 

 

1.

 

Mordo una pesca

succosa

somiglia alla vita

che non ho in mano

 

com’è bella la felicità

del morso

senza la pesca

 

 

8.

 

Vivono di bugie i rami

guardali attraversare l’aria

come questi mentono

così le foglie così i fiori

muti tra le corolle

umane di cervelli d’alberi

e sentieri donne

 

 

8.

 

Se le radici sulle rotaie fermano

la luce nel suo scorrere di dietro

allora il grano sempre ingigantisce

l’orizzonte e così simile trasmette

tra ciò che è detto e ciò che è stato

un fil di vero uguale labile cambiato

 

 

1.

 

Verrebbe da ridere se la pioggia

ah se la pioggia venisse dalla terra

quante risate guardando il cielo

riempirsi di specchi sul fondo

 

 

16-03-2015 (1)

 

Cielo è senza uomo, sì

come terra è senza uomo

per sempre se non altro

che l’uomo è senza sé

 

Nessuno vive ed è

verità saperlo se sette

sono i peccati non c’entrano

con il male ma lo stesso

scriverne comporta peccare

quando per intero sarà finito

ciascun essere e varrà meno

il suo restando forse solo

un equivalente del mondo

saprà l’infinita metafora

 

 

21-03-2015

 

Prendi come criterio il bosco

che hai sempre desiderato

dove brucia e perché lo sai

 

ora tutto dentro la fiamma

in te stesso

nella gomma della radice

 

ecco il criterio adulto

fondato sulla combustione

della viva sorgente gialla

 

(ciò che non toglie felicità

ma la espande in cenere

per i fuochi dove verranno)

 

Non dorme più nessuno. Eppure

gli occhi non comandano, non

dirigono la mente o il corpo verso

l’alta definizione. Però si sogna,

ognuno sogna a vuoto, di andare

comunque, nel rimpiazzo delle nuvole.

Dove ogni saluto è aria che si sposta,

aria che fa massa, aria un po’ più eterna

se si saluta sognando, se è un sorriso

di sogno o solo un’eco il risveglio coperto.

Ma è un’eco, laggiù, il saluto che ci sveglia?

Qui non dorme più nessuno. Si dovrebbe

sbadigliare paralleli, o sbagliare atmosfera

baciando, perdersi come in un sonnifero

troppo dolce: chiuso l’occhio, aprirlo insieme,

scendere lentamente sottobraccio, nell’eclissi

 

 

24-03-2015

 

Ho visto la verità

spegnersi nel fiore

 

del campo già mutato

a umanità.

 

Ma non è la verità

quella del creatore

 

saper di distruggere

lo stesso per creare?

 

Ho scoperto che nel segreto

del frumento vive la buona

gente se nel frumento la buona

gente sceglie lo scarto e del veleno

rompe la paglia con il suo interno

ci digerisce l’altrui segreto poi mantenendo

questo frumento ancora intatto se vive

bene in quel mistero la gente è buona

 

 

04-04-2015

 

Fammi lottare senza la forza del pensiero,

ché non è più forza un corpo se si pensa

 

Essere ciò che si scrive. O cancellare

nello scriversi, la memoria di chi legge.

Perché non si legge che per uscire

dalla materia letta, e nell’identità vuota

dire ciò che resta, scritto a metà. Questa

l’evidenza della scrittura. Tradirsi al reale.

Come se per leggere bastasse uscire

uguale all’autore, dai margini e poi tornare

più vuoti, nella nudità del vero o cancellati

di nuovo dall’assoluto. Perché eternità non è

fermare un volo d’angelo, ma scriverne dell’ala

che si stacca, e vivere nello scritto quel dolore,

per poi dimenticare la ferita nella prossimità

di quando si imita un volo. Senza mai volare,

imitarne la gravità. Così scrivere diventa essere

se stessi nel grave, gioco a perdere della

memoria; un leggero dormire, nella veglia

continua del leggere, scrittore o lettore

nessuno, luce muta di un solo buio

 

 

14-04-2015

 

Bianco è il destino

di chi non vuol vedersi.

Ma se eternità

è non vedersi

finalmente bianchi

di sole luci precedenti,

è un colore il destino

irreversibile.

Per questo si vede

all’improvviso

ed è un bianco

più forte l’eterno

scolorando

 

Non fermeranno i colori.

Crescendo, saranno sempre

gli stessi a dire il daltonico

se muoverà il nero di questi

a favore di un arcobaleno più cieco,

o contro chi, affermando l’invisibile,

imiterà quel momento e il cristallino

calcando e ricalcando più niente.

Sarà la stessa guerra di sempre,

grigiori contro ogni giorno,

ma nessuno muterà l’evidenza,

il sole scoprirà ancora tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 La poesia " un’esigenza di sacrificarsi quotidianamente, scrivendo contro se stessi per salvarsi, insomma una sorta di preghiera verso un muro lento, che è d’io (ognuno, qualora si scoprisse veramente, diverrebbe una specie di muro in divenire). "

 Antonio Bux

 

 

 

 

 

 

 

 

Antonio Bux

 Suoi lavori e recensioni sono apparse in numerose antologie (tra le quali: InVerse 2014/15 - Italian poets in translation; a cura di Brunella Antomarini, Berenice Cocciolillo e Rosa Filardi, John Cabot University Press, Roma, 2015) e sulle pagine culturali dei maggiori quoti­diani nazionali (come Corriere della sera e L’Unità) oltre che in diverse riviste (tra le quali Poesia, Italian Poetry Review, La manzana poetica) e lit-blog (come Nazione In­diana, Poesia 2.0, Vallejo&Co.) sia nazionali che internazionali, dato che molti suoi testi sono stati tradotti in varie lingue. Ha curato la traduzione del libro Finestre su nessuna parte (Gattomerlino Superstripes, Roma, 2015) dell’autore spagnolo Javier Vicedo Alós, oltre che la traduzione di testi scelti di autori tra i quali Leopoldo María Panero e Julio Cortázar. Ha pubblicato vari libri (Disgrafie (poesie 2000-2007); Trilogia dello zero; Turritopsis; 23 (fragmentos de alguien); Sistemi di disordine quotidia­no; Un luogo neutrale; Sativi; El hombre comido), due dei quali, scritti direttamente in spagnolo, sono usciti in Argentina. È risultato finalista e vincitore di alcuni premi, tra i quali il premio Iris di Firenze, il premio Minturnae il premio Piero Alinari e il premio Lorenzo Montano.

Dirige, per le Marco Saya Edizioni di Milano, la collana Sottotraccia.

 

 

 

 

 

 

Le due citazioni di Antonio Bux sono tratte da un'intervista di Massimiliano Damaggio all'autore su Margutte.com, Antonio Bux: Fare poesia è esigenza di sacrificarsi quotidianamente, del 24 Maggio 2014.

La pagina viene presentata per gentile concessione dell'autore a Pioggia Obliqua

 

 pioggiaobliquascritturedarte@gmail.com

 

 


 

" Pioggia Obliqua una rivista

affermata e prestigiosa."

 " Un grazie di cuore a 

Pioggia Obliqua i cui molti meriti nei riguardi della poesia non saranno mai abbastanza sottolineati."

 

Alessandro Fo

 

 

" Saprà o vorrà ancora la forza accumulata (...) resistere alla forza di omologazione che la tecnologia sembra inevitabilmente portare in seno?(...) Prevedo un lungo periodo di 'agonie', voglio dire di lotta (...) sarà probabilmente quella la forma e la sostanza del poetare che ci aspetta."

 

Mario Luzi

Da un suo scritto per Pioggia Obliqua a proposito

del  'senso di fare  poesia', gennaio 1996

 

 

" Io credo che un pò di silenzio ci faccia bene, c’è un coro di voci “troppo alto”, sgraziato, che ci sommerge, e non mi riferisco solo alla letteratura. In questa specie di “frullato” che siamo costretti ad ascoltare quotidianamente, il valore delle cose si perde.

 

Se c’è un attimo di riflessione, di

silenzio, la parola scritta o detta assume maggiore rigore."

 

 

Antonio Tabucchi

 

Intervista rilasciata a Luigi Oldani e

Elisabetta Beneforti per Pioggia Obliqua 

 

 


" Il sito Pioggia Obliqua mi ha "donato questa nota sul mio libro (...), ma l'intero sito è da seguire."

 " (...) e un ringraziamento per tutto ciò che P.O. fa per il mondo della poesia."

 " (..) E la stima è da me ricambiata verso il vostro prezioso sito!"

 (...) sempre attenti e preziosi gli amici di "Pioggia Obliqua".

 

Bruno Galluccio

 

 

" Un bel luogo d'incontro tra scritture."

 

Matteo Pelliti

 

 


" Non so dire se la bellezza salverà il mondo, come pensava Dostoevskij, ma mi piace pensare che sarà così. In fondo, già Stendahl sosteneva che "la bellezza non è che una promessa di felicità". 

 

Vittoria Franco

per Pioggia Obliqua

 

 

" Agli amici tanto tanto amati di Pioggia Obliqua, poeti invincibili della vita, il mio abbraccio umile e il mio ringraziamento, per mantenere la poesia come unica veritá nel mondo."

 

Daniel Fermani Gonzales

 

 

 

 

" Rivista preziosa, che seguo da tempo."

 

Alfredo Rienzi

 

                 

 

 

 

                    

 

 

                  

 

                       Consigli di lettura

 

 

    

 Nella omonima rivista cartacea 'Pioggia obliqua rivista di letteratura e culture', pubblicata negli anni Novanta, una intervista a
Antonio Tabucchi,
Edoardo Sanguineti,
Mario Luzi. 
Un testo di Valerio Magrelli. 
Mario Luzi, Luigi Baldacci, Patrizia Valduga, Attilio Lolini, Gabriel Cacho Millet, Marco Marchi e Loriano Gonfiantini rispondono
sul senso di fare poesia in quegli anni.
Risposte attualissime.

 

 

 

 

 

 

 

 


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  • H A I K U di Luigi Oldani
  • 'Aghi di Pino' scritti di Luca Cenisi
  • Poesia: ENZO MAZZA
  • Poesia: Alba Donati
  • Poesia: Alessandro Fo
  • Poesia: Franco Buffoni
  • Poesia: Roberto Deidier
  • Poesia: Isabella Leardini
  • Poesia: Paolo Ruffilli
  • Poesia : Clara Monterossi
  • Narrativa-Poesia: Tiziano Fratus
  • Poesia: Giacomo Trinci
  • Poesia: Elisa Biagini
  • Poesia : Maria Pia Quintavalla
  • Poesia: Rosaria Lo Russo
  • Poesia: Matteo Pelliti
  • Poesia e fotografia : Elisabetta Beneforti, Shandong lu
  • Poesia: Elisabetta Beneforti, Senza Permesso
  • Poesia: Cinzia Marulli
  • Poesia: Roberto Veracini
  • Poesia: Giuseppe Grattacaso
  • Poesia: Daniel Fermani
  • Poesia: Alberto Toni
  • Poesia: Stefano Bortolussi
  • Poesia: Rosalba De Filippis
  • Poesia: Fabrizio Parrini
  • Poesia: Giancarlo Baroni
  • Poesia: Alfredo Rienzi
  • Paolo Pagli Haiku
  • Poesia: Claudio Pozzani
  • Poesia: Marina Pizzi
  • Poetry: Jeffrey Harrison
  • Poesia: Jeffery Harrison Poesie e un'intervista
  • Poesia: E.Seghetta Andreoli, A.D'Errigo, S. Colli, F. Giusti
  • Poesia: Saverio Bafaro
  • Poesia: Lucia Cupertino
  • Poesia : Giordano Occhini
  • Poesia: Michela Zanarella, Ester Monachino
  • Poesia visiva: Elena Marini
  • Poesia Visiva : Luc Fierens
  • Poesia: Francesco Bargellini
  • Poesia: Daniela Gentile, Claudio Pasi
  • Stefano Loria pittura-poesia
  • PROPOSTA POESIA a cura di ALESSANDRO FO
  • Poesia proposta: Canale, Lombardi, Merola, Tognoni, Bertone.
  • Poesia proposta: Gian Luca Guillaume, Luca Ispani, Filippo Amadei
  • Poesia proposta: Di Gennaro, Repossi, Rimolo
  • Poesia proposta: Angelo Santangelo, Giulio Mazzali, Marco Bini
  • Poesia proposta: Cunial, Viti, Viotto
  • Poesia : Greta Rosso
  • Poesia: Giovanna Cristina Vivinetto
  • POESIA : Jean Soldini
  • Poesia : Daniela Zambrano - editi e inediti
  • Poesia proposta : Manuela Mori, Selene Pascasi
  • Poesia proposta: Mirra, Allo, Strinati, Ciampalini, Carnevali, Peralta, Casulli, Bresciani, Marrone
  • Poesia proposta: Vera D'Atri
  • Poesia proposta: Laghi Pasini, Milleri, Malerba, Corbetta, Merico
  • Poesia Proposta: Valerio Succi, Michela Gorini
  • Poesia Proposta: Filograna, Della Ciana, Imperato
  • Poesia Proposta: Alessandro Monticelli
  • Poesia Proposta: Luca Gilioli, Pierpaolo Lazzaro, Hero Haze
  • Poesia Proposta : Ornella Mereghetti, Danilo Luigi Fusco
  • Poesia proposta:Pietro Edoardo Mallegni, Anna Polin, Susanna Russello
  • Poesia proposta: Marco Serravalle,Matteo Piergigli
  • Poesia : Sara Comuzzo
  • Poesia proposta: Antonietta Bocci,Valerio Sanzotta
  • Poesia Proposta: Viola Bruno, Alessia Lombardi, Maria Bochicchio
  • Poesia proposta : Maria Benedetta Cerro, Gabriele Greco
  • Poesia proposta: Abruzzese, Marcantoni,Pedrazzi
  • Poesia Proposta: Alessandro Giraudi, Henry Ariemma
  • Poesia Proposta: Federica Carossi, Francesca Ragozzino, Doris Bellomusto
  • Poesia Proposta : Valentina Sessa
  • Poesia Proposta: Gabriella Musetti
  • Poesia Proposta :Guglielmo Aprile,Michele Piramide
  • Poesia proposta : Doris Bellomusto, Virginia Veludo, Patrizia Baglione
  • Proposte Poesia, Segnalazioni
  • Giancarlo Baroni :Animali in versi
  • Lorenzo Monticelli
  • Viaggiando in Italia. A cura di Giancarlo Baroni
  • Giorgia Karvunaki presenta...
  • Letture oblique 1
  • Letture oblique 2
  • Letture oblique 3
  • INDIPENDENTI LETTURE
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  • Saggio: Le limericks irlandesi
  • Normandia: immagini e versi
  • Saggio: Dante
  • Saggio: Mallarmè
  • Foto: Giappone: la bellezza sospesa.
  • Foto: MIke Lee Bellezza a New York
  • Foto: Duccio Ricciardelli
  • VIDEO ARTE: In conversazione con Duccio Ricciardelli e Marco Bartolini
  • Foto: Massimo Oldani
  • Foto : Lisetta Carmi - Suonare forte
  • Having a coke with you - rubrica a cura di Sara Comuzzo
  • Corrispondenze da "The Poetry cafè" di Londra
  • INTERVISTA :A.Gasperini, M. Ciardi, Il pianoforte di Einstein
  • INTERVISTA A CECILIA FERRARA: Perdersi in Europa senza famiglia
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