MELANIA LANZINI – CHARLES LOVERME
IL LIBRO D’ARTISTA
INTERVISTA
a cura di Elisabetta Beneforti
PIOGGIAOBLIQUA : Come si presenta un libro d’artista e per quale destinazione viene creato?
Melania Lanzini: Il libro d’artista è un’opera d’arte di per sé e come tale le sue forme sono molteplici… esso include forma, struttura, materiali, concetto ed esperienze sensoriali… tutte manifestazioni che scaturiscono da una forte esaltazione del valore culturale, formativo e creativo e dove alla base ritroviamo la stampa, anche se di un unico esemplare. Le sue destinazioni sono gli estimatori dell’arte, l’editoria di pregio, le gallerie, i festival dedicati, le collezioni… raramente li troviamo nei circuiti dell’editoria convenzionale e commerciale.
PO: Quando è nata per te questa ricerca artistica?
ML: Tanti anni fa in modo del tutto inconsapevole tagliando e cucendo (rilegando) insieme pezzi di miei disegni, fotocopie di opere grafiche, parole, testi, numeri… avevo creato dei piccoli librettini che ho regalato in giro, oggi mi pento di non averne tenuto nemmeno uno. Ma tornando alla mia passione per il libro d’artista, un po’ di anni fa mi sono trovata a tu per tu con un bellissimo torchio tipografico di ghisa inglese della seconda metà dell’800, amore a prima vista, l’ho comprato, ovviamente versava in condizioni pessime, ruggine ovunque, parti danneggiate malamente ma nel giro alcuni mesi siamo riusciti a rimetterlo in funzione e da lì una cosa tira l’altra. Abbiamo trovato i primi set di caratteri mobili, i primi ad arrivare sono stati di legno poi quelli di metallo… una specie di dipendenza che ci ha portato ad ingrandire la collezione e soprattutto ad imparare il “mestiere” di tipografo e non solo…
PO: Esiste proprio un amore, una vera mania per i caratteri tipografici….
ML: Una dipendenza come ti dicevo, è come se non potessimo sottrarci al loro fascino. Possiedono una vera e propria bellezza nel modo in cui sono stati pensati e disegnati, sono dei piccoli capolavori di design, possiedono una logica, una ragion di essere ed in più sono oggetti pieni di storia e di vissuto che li rendono ancor più preziosi.
Alcuni di essi sono importantissimi dal punto di vista del Lettering del 900 e poi non dobbiamo dimenticarci che rappresentano la più grande rivoluzione culturale della storia, la diffusione della parola stampata, la diffusione della conoscenza.
PO: La ricerca condotta nel passato dei caratteri contiene in sé difficoltà e virtù….
ML: Imparare le basi della tipografia non è stato facile ma necessario dal momento in cui ho deciso di includere la stampa a caratteri mobili nei miei libri d’artista pur creando un oggetto d’arte contemporanea. E’ stato il “fare” che mi ha condotta su questa strada, non mi bastava più allineare a caso parole e segni grafici che poi era difficile stampare o rendere al meglio a seconda dell’idea che avevo in testa solo perché non avevo gli strumenti giusti per farlo! La cosa migliore era entrare in possesso di tali abilità, era imparare!... nuovi sistemi di misura, viscosità dell’inchiostro, calibrazione la macchina, tutti quei segreti del mestiere che nessuno ti dice…. Ma una volta trovata la chiave, bruci le tappe e realizzi un lavoro secondo le tue vere volontà, sei libero di decidere come usare il linguaggio che adesso sei grado di padroneggiare!
PO: Per questo entrare in contatto con la materia si può parlare di una ‘questione performativa’ ?
ML: Come sai nel mio caso la performance è una tappa estremamente importante del mio percorso artistico quindi la risposta è sì, sicuramente! Ogni volta che compongo e stampo è sua sorta di viaggio nelle esperienze sensoriali, tutti i sensi sono coinvolti. Lo sguardo corre sui caratteri ne apprezzi la forma, inizi ad immaginare come sarà una volta stampato, poi prendi i caratteri dai loro scomparti all’interno delle casse e ne senti la materia tra le mani metallo o legno, lisci come la seta o con qualche ruvidezza dovuta ai graffi del tempo. Il lavoro ha inizio, calcoli, impaginazione, composizione, marginatura, serraforme ed ecco che arrivi alla prova di stampa, nel frattempo altri due sensi non ti hanno mai lasciato, il suono metallico dei caratteri e della marginatura simile a note musicali di un triangolo acustico ed il profumo della stampa impregna l’aria, odore morbido e dolciastro inconfondibile. Il gusto arriva in senso subliminale, inconsciamente è come assaggiare tutto quanto… Stampare è una specie di danza, tutto il corpo entra in azione, le braccia si tendono e tirano la leva dell’Albion verso il corpo, i piedi puntano a terra per garantire stabilità, il busto si protende in avanti ed ancora le braccia sollevano il timpano con forza mentre le mani staccato la carta con leggerezza, gli occhi esaminano la stampa mentre un profumo umido e resinoso di carta di cotone ed inchiostro fresco ti inebriano…
PO: Così appaiono molto importanti delle conoscenze da acquisire, oltre a una bellezza da attraversare….
ML: Sì, esatto, la conoscenza che ti permette di arrivare a creare un’opera d’arte passa attraverso l’esperienza di un linguaggio. Potrai capirmi se ti dico che per scrivere poesia non si può essere analfabeti…
PO: La “scrittura a caratteri mobili” negli ultimi tempi qui in Italia gode di un interesse sempre maggiore. A parte alcune mostre sul tema, tu per prima hai avviato uno workshop dedicato a questa ricerca artistica…….
ML: Proprio così, abbiamo riscoperto il metodo ma stiamo reinventato il criterio! Il termine per indicare la stampa a caratteri mobili in senso contemporaneo adesso è Letterpress proprio per distinguerlo dal termine “tipografia” che ci riporta alla mente inevitabilmente un mestiere legato alla tradizione. Il Letterpress sta aprendo nuovi orizzonti di sperimentazione e di creazione dell’opera d’arte. Il Letterpress non è solo libro d’artista ma anche opera stampata a sé stante in cui le lettere costituiscono la sua stessa essenza. A Firenze abbiamo iniziato per primi ad offrire workshop dedicati all’argomento proprio perché i giovani artisti potessero finalmente toccare con mano ciò che in questo momento è al centro di un interesse globale. Sono orgogliosa nel poter affermare che stiamo contribuendo a fare del nostro paese uno dei luoghi in cui, si è data per primi la giusta attenzione alla sperimentazione del Letterpress e del libro d’artista in senso contemporaneo.
PO: Negli Stati Uniti e nel nord Europa invece i libri d’artista non sono una novità…
ML: Esatto, e proprio grazie alle nostre conoscenze sul campo osservando
quello che avveniva all’estero e in particolare negli Stati Uniti dove alcuni “pionieri” del Letterpress si stavano affermando nella scena dell’arte contemporanea, come Hatch Show Print, Kevin Bradley, Amos Kennedy Jr, abbiamo deciso di non stare a guardare ma di buttarci nell’occhio del ciclone quando questo era ancora in pieno fermento e non tenere Firenze perennemente all’indice. Ed è stata la cosa giusta da fare, abbiamo contattato Amos Kennedy Jr avendo saputo che si trovava a passere dall’ Italia alcuni anni fa ed abbiamo organizzato il nostro primo workshop con lui come special guest ed è stato un successo, tanti ragazzi delle Accademie di Belle Arti si sono iscritti perché adepti della scena Letterpress internazionale che già lo conoscevano tramite web e che grazie a noi hanno avuto l’occasione irripetibile di mettersi alla prova. Da allora abbiamo continuato ad offrire workshop, fare mostre, organizzare conferenze condividendo la nostra conoscenza con chiunque abbia il desiderio di imparare e comprendere.
PO: Il libro d’artista può contenere anche fotografie. Per le immagini esiste un differente percorso?
ML: Il libro d’artista può contenere tutto, quindi certo anche fotografie! Per quanto riguarda la restituzione grafica delle immagini fotografiche uno dei metodi più interessanti al momento è la stampa Risograph che al pari del Letterpress sta riscuotendo un notevole interesse tra le nuove generazioni proprio perché coinvolge una vera e propria inchiostratura delle matrici tramite rulli ed inchiostro grasso in modo automatico e semi-digitale. Il sistema Risograph ti permette una rilettura dell’immagine fotografica completamente nuova cambiando a tuo piacimento ogni tonalità di colore dell’immagine mediante sovrapposizioni, creando una nuova estetica fotografica.
MELANIA LANZINI
IN-PRESSED
Libri d'Artista e oltre.....
IN-PRESSED è un progetto a cura di Melania Lanzini interamente dedicato alla Grafica d'Arte d'Innovazione e all'Editoria di Pregio. Un percorso espositivo all'insegna dell'arte contemporanea in cui entrano a pieno titolo procedimenti del "fare" arte come la Litografia, il Letterpress, la Serigrafia e la stampa Risograph.
La mostra propone quindici libri d'artista e stampe d'arte a tiratura limitata di giovani artisti nazionali ed internazionali che hanno completato il programma di specializzazione presso Florence School of Fine Arts e dei loro "maestri", presentandosi come primo evento espositivo di una serie di appuntamenti annuali.
Una mostra incentrata sulla pluralità artistica intesa come ricchezza culturale, come fattore necessario ad operare un cambiamento del gusto, dello stile e della rappresentazione, concretizzando nuovi sogni, ridisegnando il ruolo dell'artista nella società contemporanea come propagatore di conoscenza del passato, imprenditore del presente e fondatore del domani. Florence School of Fine Arts è un laboratorio dinamico di produzione artistica dedicato alla conoscenza, all'immaginazione ed all'innovazione. L'unico programma in grado di offrire nuove modalità di formazione basate sull'interdisciplinarità tra le arti e il sapere contemporaneo in sintonia con la tradizione ed orientate verso nuovi orizzonti della comunicazione, valore fondamentale di qualsiasi rapporto sociale che riguarda tutti i campi della creatività.
Artisti presenti in mostra:
Melania Lanzini, Charles Loverme, Antonio Malaspina, Ilaria Barbieri, Monnalisa Bracchi, Veronica Crupi, Giacomo Folchi, Johanna Hammer, Quinton Lang, Dania Menafra, Ana Moroder, Chiara Nencioni, Elena Pellegrini, Erin Sternfels, Oxana Tregubova.
La Court Carrée
gazebo n.1 del Mercato delle Pulci
Largo P.Annigoni, Firenze
fino al 24 maggio