MEMENTO VIVERE:
UN VIAGGIO INIZIATICO TRA POESIA E FOTOGRAFIA
È uscito per le Edizioni del Foglio Clandestino Memento vivere, l’esordio poetico della visual artist Donatella D’Angelo con 12 fotografie della serie Los respiros del Alma, realizzate in collaborazione con il fotografo spagnolo Josè Lasheras.
Morte, Vita e Tempo sono le colonne portanti di Memento vivere, esordio poetico della visual artist milanese Donatella D’Angelo, pubblicato dalle Edizioni del Foglio Clandestino. In questo taccuino di poesie, fotografie e memorie si compie un viaggio iniziatico e rituale che, a partire dal dolore per la morte della persona amata e attraverso l’elaborazione del lutto, giunge a celebrare la vita.
Articolato in tre sezioni il libro raccoglie gli scritti di Donatella D’Angelo dal 2013 al 2016 e, idealmente collocate nella parte centrale, 12 fotografie della serie Los respiros del Alma, realizzate in collaborazione con il fotografo spagnolo Josè Lasheras, scomparso nel 2014, ispiratore, protagonista e destinatario della raccolta, come si evince dalla dedica iniziale. Il taccuino è arricchito dalle note di lettura di Lorenzo Gattoni e Luigi Cannillo e dalla nota critica di Giovanna Gammarota.
Le poesie di Memento vivere raccontano della Morte e della Vita e di quanto esse siano intrecciate fino al punto di svilupparsi insieme, alternate o affiancate. Parlano di Assenza e di Mancanza, ma anche della morte che si fa testimonianza di vita e quindi di Presenza. Come scrive Lorenzo Gattoni «Il corpo poetico di D’Angelo si svolge, si dipana in una condizione di efficace equilibrio, proprio come i suoi corpi fotografici sembrano fluttuare negli spazi domestici in pose fisicamente improbabili ma poeticamente necessarie a collocare e a segnare una presenza. Le fotografie marcano questa presenza e allo stesso tempo scavano la sua assenza. Poesie prive anche di finzioni, di nascondimenti, ove la parola si presenta nuda, esattamente come la nudità è essenza dell’immagine fotografica». Cuore centrale della raccolta sono le fotografie di Los respiros del Alma, che qui acquisiscono valore di spirito testamentario e suggeriscono il passaggio, il percorso da un punto a un altro. «In esse» scrive Giovanna Gammarota «si rivela quel fiato che finalmente mette in comunicazione il mondo della superficie con quello della profondità, la vita con la morte. Il corpo nudo, così come Donatella D’Angelo lo mostra nella sua ricerca fotografica, tutto è fuorché un corpo nudo, anzi. Nel suo caso la nudità è semplicemente un mezzo attraverso il quale l’autrice opera un’indagine che, per contrasto con l’atto del vedere, penetra nel profondo creando l’atto del guardare».
Rovesciamento della celebre frase latina «memento mori», Memento vivere ci ricorda che anche in presenza della morte non dobbiamo mai dimenticare di rispettare e valorizzare la vita. Esso è quasi una esortazione esultante, gioiosa: vivi! Ricordati di vivere! Libera la morte dalla cupezza e dalla afflizione e vivi, scrivi il giorno con le dita, agisci la tua vita, crea il quotidiano perché, come leggiamo nell’ultima poesia, «in ogni fine / sopravvive un inizio».
«Il viaggio iniziatico, il rituale che si compie in Memento vivere» sottolinea Luigi Cannillo «scende in profondità, viene esposto con semplicità ed essenzialità in un linguaggio comune, ma si sviluppa anche con tagli, immagini e accostamenti imprevisti. La tecnica della sottrazione, l’assenza delle maiuscole e della punteggiatura riducono il testo ai suoi termini essenziali, e con questo anche il processo che ne è fondamento, dalla morte annunciata al dolore alla elaborazione del lutto».
Il volume per il suo caratteristico formato (17x17 cm) rientra nella collana Square 17 che accoglie opere di
memorie e poesie in immagini e parole come il già edito taccuino fotografico On s’est reconnus, Paris con fotografie di Giuseppe Varchetta e una narrazione di Nerina Garofalo e, in prossima uscita, il viaggio fotografico e sensoriale Bicocca ti ascolto e... ti guardo di Tullia Gianoncelli.
Donatella D’Angelo (Milano 1966) lavora dagli anni ‘80 nel campo delle arti visive. É tra gli artisti selezionati per il secondo volume dell’antologia sull’autoscatto curata da Giorgio Bonomi in uscita nel 2016. Ha esposto in collettive e personali in Italia, America e Francia; è apparsa su varie pubblicazioni di settore. Sue opere sono parte dell’Archivio Nazionale dell’Autoritratto Fotografico del MUSINF di Senigallia e ha vinto il Primo Premio del “II Concorso Nazionale LABirintiFOTOgrafia 2015” con la serie Los respiros del Alma in collaborazione con Josè Lasheras. Alcuni dei suoi racconti e poesie sono apparsi su riviste e blog letterari e pubblicati in antologie.
Josè Lasheras (Madrid 1962 – Lanzarote 2014) studia fotografia al CEI (Centro de Estudios de la Imagen) di Madrid. Nel 1986 si trasferisce a Milano, dove inizia la sua attività come fotografo still life collaborando con alcune riviste di Conde Nast Italia e
diverse agenzie di pubblicità. Nel 1989 volge il suo interesse anche al disegno e alla pittura. Nel 1996 si trasferisce a Londra. Sono usciti alcuni libri con le sue fotografie, tra cui Coiture Chocolate che vince numerosi premi. I suoi lavori di ricerca individuale sono stati esposti in mostre personali e collettive, pubblicati in volume e su riviste oltre che in Italia e UK, anche in altri Paesi.
MEMENTO VIVERE di Donatella D’Angelo
con 12 fotografie della serie Los Respiros del Alma in collaborazione con Josè Lasheras Edizioni del Foglio Clandestino, agosto 2016
Note di lettura di Luigi Cannillo e Lorenzo Gattoni
Nota critica di Giovanna Gammarota
Collana: Square 17 – 3 – 15 €uro – 17x17 cm.
In copertina Los respiros del Alma ©Donatella D’Angelo e Josè Lasheras ISBN 978-88-940190-8-7
Il libro è ordinabile presso tutte le librerie indipendenti comunicando il codice ISBN, acquistabile sulle principali librerie on line Ibs, Goodbook, Maremagnum, Satellitelibri, Libreria Universitaria o scrivendo direttamente a redazione@edizionidelfoglioclandestino.it.
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DA MEMENTO VIVERE
di Donatella D’Angelo
LIBRO I
2
parevano stanche le mani
così deboli al tocco
timidi prolungamenti del giorno
non avvertivi ancora
il senso del distacco
sponda del tempo accanto
a un altro cielo
8
moriamo come
la notte nel ventre
poco a poco
tra ciglia nere
occhi stanchi
che osservano il mare
incresparsi
cogliamo il buio
dell’ultimo giorno
a pelle nuda
là dove l’amore
si fa unico gesto
e si appropria
dei nostri ricordi
10
siamo linee che s’intersecano
e un giorno muoiono
in quel tempo di nulla
fatto di pelle e mani
giunte in preghiera
siamo catene legate
a ossa in crescita
e passioni che sgorgano
tra vulcani spenti e umori mattutini
sillabe in viaggio senza futuro
LIBRO II
42
quel fraseggio con le dita
toccandosi
è assenza e insieme memoria
un figlio nato postumo
il ricordo svanisce al suono della voce
privato di un luogo
in cui annidarsi
ci si abitua sempre
alle scomodità del corpo
54
se tu sapessi
da dove viene questo grano
la fatica della semina
e del raccolto
se tu sapessi
capire la direzione del vento
tra le spighe
se tu sapessi tutte le risposte
dove vanno le anatre d’inverno
coglieresti il sale dal mare
con la punta delle dita
58
di noi parleranno le pietre
e la terra nera
che ha accolto la polvere
ai margini del vento
luce postuma
e visione di corpi
nei mesi freddi
resta il silenzio del cielo
nella negazione delle forme
DA "Mimesis"
Da "Los respiros del Alma" serie di Donatella D'Angelo e Josè Lasheras
L'anima fotografica
di
Donatella D'angelo
Di Emiliano Rinaldi
È possibile fotografare l’anima?
Era il 1939 quando Seymond Davidovich Kirlian scoprì che le fotografie di oggetti e corpi sottoposti a un campo elettrico mostravano, attorno ad essi, un alone luminescente che variava in forma, colore e dimensione in base alla loro natura fisica. Nonostante anni di studio la fotografia Kirlian, dal nome del suo inventore, non trovò mai applicazione in campo medico, ma è tuttavia suggestiva la tesi sostenuta dai parapsicologi che vede, in quegli aloni, l’aura vitale del soggetto immortalato.
Tralasciando gli interrogativi filosofici sull’essenza dell’anima, da alcuni anni la fotografa milanese Donatella D’Angelo sta indagando artisticamente, con l’ausilio del mezzo ottico, l’inscindibilità della dualità intercorrente tra l’anima e il corpo, utilizzando sapientemente tempi di posa lunghi e mossi controllati. Se ci si soffermasse alla superficie apparente della sua produzione iconica, l’ascendenza artistica che si potrebbe cogliere è quella di Francesca Woodman, ma andando in profondità ci si rende conto che ben altri sono i numi tutelari di Donatella D’Angelo, la quale segue e sviluppa un percorso che l’avvicina maggiormente al lavoro di Duane Michals, artista nei cui scatti onirici risuonano forti gli echi del surreale e la convinzione, come da lui stesso affermato, che esista altro nell’invisibile.
È partendo da questi riferimenti, e ambientando i propri scatti nei luoghi della quotidianità domestica, che Donatella sviluppa una personale poetica che indaga il dialogo che si instaura tra il nostro mondo interiore e quello in cui siamo calati, utilizzando il corpo non alla stregua di mezzo espressivo ma come linguaggio universale.
Donatella D’Angelo
fotografa, grafica e illustratrice, docente di Packaging Design alla Fondazione Accademia di Comunicazione. Lavora dagli anni ‘80 nel campo delle arti visive. Dal 2000 inizia diverse collaborazioni anche nella scrittura e nella comunicazione. Organizza laboratori creativi e fotografici per adulti e ragazzi nelle scuole. Dal 2009 intraprende un lavoro di ricerca fotografica personale e autobiografica che ha come soggetto principale il corpo e l’identità. Fa parte degli artisti selezionati per il secondo volume dell’antologia sull’autoscatto curata da Giorgio Bonomi in uscita nel 2015. Dal 2010 espone in collettive e personali, in Italia e all’estero ed è apparsa su varie pubblicazioni cartacee e on line.
PRINCIPALI ESPOSIZIONI
ORNAMENTAL EROTICA, personale, Milano, 2010/2011
FALLEN ANGELS, personale, Milano, 2011
SING[S] OF LIFE, BE THE CHANGE, collettiva, Milano, 2011
AUTOBIOGRAPHIED'ARTISTE, BE THE COLOR INSIDE, collettiva, Milano, 2012
IL SESSO E LA SEDUZIONE, collettiva, Milano, 2012
CARNEM, collettiva, Milano, 2012
QUANDO L’ARTE E LA POLITICA S’INCONTRANO: LA VIOLENZA SULLE DONNE, personale, Milano, 2013
LA CARNE CHIEDE CORAGGIO IN CAMBIO DELLA FEDE, personale 3 date, Milano, 2013
IL SOPRUSO SILENTE, Collettiva itinerante Ferrara, Firenze, Siena 2013
ESTAMPADURA - TRIENNAL EUPROPEENNE DE L'ESTAMPE CONTEMPORAINE, collettiva, Castelsarrasin (Touluose) 2013
LA POETICA DEL CORPO, IL CORPO POETICO, AL FESTIVAL DELLE ARTI,
Collettiva 3 date, Venezia - Milano 2013, Torino 2014
FESTIVAL DELLA FOLLIA, Collettiva, Torino 2014
ESPRESSIONI, Collettiva, Milano 2014
MADRESTREGA tributo al Femminino,
video esposizione personale, Roma 2014
VINCITRICE DEL SECONDO CONCORSO NAZIONALE DI LabitintiFOTOGRAFIA 2015
con il progetto fotografico: LOS RESPIROS DEL ALMA ©Donatella D'Angelo e Josè Lasheras
PRINCIPALI PUBBLICAZIONI
IL FOGLIO CLANDESTINO Rivista aperiodica - anno XIX - numero doppio 76/77 (Edizioni del foglio clandestino) in copertina: "Hospitium Peregrinorum", foto digitale 2010
IL FOGLIO CLANDESTINO Rivista aperiodica - anno XX - numero 78 (Edizioni del foglio clandestino) 12 ritratti mamma bambini della serie: "Rinascere Madri", foto digitali 2012
SESSO MUTANTE, i transgender si raccontano di Alessandra MR D'Agostino (Edizioni Mimesis) contributo fotofragico: "Andrea, ritratto", foto digitale 2013
STYLE, Corriere della Sera anno 6 numero 1 - gennaio/febbraio 2013 (RCS MediaGroup) contributo fotofragico all'articolo: "ho fatto strike", di Severino Colombo
IL VERRI "Gli eccessi dell'io" Rivista fondata da Luciano Anceschi - numero 55, giugno 2014 (Edizioni del Verri) in copertina: "Non si può scindere l'anima dal corpo che la contiene, self portrait", foto digitale 2013